martedì 1 ottobre 2013

UTOPIA - Recensione


"Where is Jessica Hyde?"
La domanda posta ossessivamente dal''inquietante Arby (ma si scriverà proprio così?) accompagna la prima di sei puntate di questo serial inglese splendidamente realizzato.
Utopia parla di cospirazione e cosucce come illuminati e new world order.
Parafrasando, chiaramente ma di fatto è quello che fa.


Andiamo con ordine.
Utopia Experiement è una graphic novel leggendaria.
Sembra contenere le profezie di tutti i disastri avvenuti sul finire del secolo scorso.
Si tratta di un'opera d'arte potente e pericolosa perché chi ne entra in qualche modo in contatto rischia di diventare il bersaglio delle attenzioni del Network, una spietata organizzazione che regge le fila del destino del mondo.
Si favoleggia in oltre che esista un sequel di Utopia in grado di spiegare gli obiettivi del Network.
Quando un gruppo di collezionisti viene informato che uno di loro è in possesso delle tavole leggendarie, si scatenerà una terribile caccia all'uomo.

Utopia è quel tipo di telefilm.
Cospirazioni, paranoia. Ogni personaggio nasconde qualcosa. Il buono e il cattivo sono concetti relegati alla superficialità. Relativismo morale di quelli davvero estremi.
Megacorporazioni che pensano esclusivamente al profitto. Individui privi di qualsiasi remora. Stragi, omicidi, torture. E tanta tanta tanta paranoia.

Sei puntate che scorrono come sei proiettili sparati in sequenza.
Con la consapevolezza di non sapere bene da che parte schierarsi. Con la consapevolezza che forse ognuno ha le sue buone ragioni.


Immagini di forte impatto e la sensazione che qualcosa di enorme stia per succedere ci accompagnano durante tutta la visione, mentre le rese grafiche omaggiano sia Watchmen (il giallo ossessivo, le borse che sembrano gli smile dell'opera di Moore/Gibson) che Arkham Asylum di Morrison/McKean nella realizzazione della graphic novel stessa.

Tra le serie tv viste quest'anno (Les Revenants, In the flesh, Black Mirror) è decisamente quella che ho apprezzato di più.
Sia perché le tematiche del complotto mi affascinano, purché restino relegate nell'ambito della fiction. Sia perché è un thriller che, in fondo è sia verosimile che, ahimè, condivisibile.

Da non perdere assolutamente.

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