martedì 24 settembre 2013

Shadowrun Returns




Capita più o meno a tutti di avere dei pregiudizi.
Chi più chi meno.
Ad esempio, non ho mai letto la saga di Twilight ma so già che mi farebbe schifo. Non guardo per principio i film con De Sica. Non mangere gli insetti.
Insomma, ho un giudizio su qualcosa di cui non ho esperienza.

Non è sempre un male, ma lo è quasi sempre.
Uno dei miei pregiudizi è legato al fatto di non riuscire a concepire un merge di fantasy e fantascienza.
La cosa che più si avvicina è, secondo me, la saga di guerre stellari, che però ha una mitologia tutta sua e tutta particolare. E che comunque non mi fa impazzire.
Ma per quello che riguarda il classico high fantasy alla D&D (nani, elfi, draghi, orchi e maghi) unito al cyberpunk ecco, in quel caso, pregiudizio totale.
Insomma, un nano con un cannone Arasaka o un elfo con un impianto sessuale del dott. Studd davvero...no davvero?

Però c'è chi è riuscito a fare un merge ed il risultato è davvero niente male.


Shadowrun è di fatto un rpg (da tavolo, non elettronico) datato 1989 ed ambientato nel 2050 dove, a seguito di un evento particolare, la magia è tornata sulla terra nel momento in cui la tecnologia si stava sviluppando a ritmi vertiginosi (fusione uomo macchina, realtà virtuale, biotecnologie).
Insieme alla magia quindi entrano nel mondo tutte le creature appartenenti al mito, dai cosiddetti metaumani (elfi, troll, orchi, nani) ad altre creature extradimensionali etc etc.

Detto così sembra uno schifo perché l'idea mi è sempre risultata un minestrone che cerca di creare qualcosa di nuovo fondendo delle cose preesistenti ma senza aggiungere altro. Insomma, ho alle spalle anni di partite come giocatore di ruolo. Inizia proprio con D&D e poy Cyberpunk 2020, ma una fusione dei due giochi...mai.
Eppure.
Eppure a giugno di quest'anno un gioco indie entra nel radar.
Ll gioco si chiama Shadowrun Returns ed è di fatto la trasposizione di Shadowrun con il gameplay dei primi Neverwinter.


Ci si crea il personaggio, si sceglie la razza, la professione, le skills.
E subito si viene catapultati in un mondo oscuro ma verosimile per la sua assurdità.
Si farà la conoscenza di un nano coroner, un troll capo della sicurezza, un importante industriale elfo e un gruppo di fanatici religiosi.
Il gioco è caratterizzato da tonalità cupe da da uno humor scarno e cinico ma supportato da una trama davvero appassionante.
Di fatti verremo incaricati da un nostro vecchio compagno di avventure ormai morto di smascherare il proprio assassino. Il tutto in un susseguirsi inaspettato ma totalmente coerente rispetto al setting.

Oltre alla trama principale è poi presente un editor per creare le proprie avventure e condividerle.

Insomma, da provare.
Nonostante il pregiudizio.

giovedì 19 settembre 2013

3Narratori (più tre)



Finalmente è uscito l'ebook!
Parlo dei 3Narratori, concorso indetto da Salomon Xeno dove veniva richiesto di presentare un racconto di genere fantastico (il termine è volutamente ampio).
La giuria ha giustamente premiato tre ottimi racconti e ha magnanimemente deciso di inserire ulteriori tre racconti.
Uno di questi è stato scritto da me medesimo.
L'ebook è scaricabile a questo indirizzo.


E qui è possibile vedere il blog di Paola Cocchetto, realizzatrice della splendida copertina.

I racconti vincitori sono:
  1. Pochi anni scelti della mia vita, di Alessandro Madeddu
  2. Re della notte, di Moreno Pavanello
  3. Derowen, di Maria Cristina Robb
I racconti che sono comunque piaciuti e sono stati inseriti nel racconto
  1. Denocciolati, di Marco Migliori
  2. Lezione di botanica, di Alessandro Forlani
  3. La Locanda, di Mauro Ruggieri (me medesimo)
Che dire, per me è stato un onore comparire in una raccolta dove c'è anche Alessandro Forlani, che scrive, secondo il mio modesto parere, da dio.

Un ringraziamento particolare lo devo rivolgere a  Camilla P. per il prezioso lavoro di editing e soprattutto a Salomon per essere riuscito a portare a compimento una bellissima iniziativa.

Spero che i racconti vi piacciano.
Sono leggibili in formato epub, mobi e anche con caliber se non avete un reader (c'è comunque anche un plug in di firefox che funziona molto bene)

lunedì 9 settembre 2013

The Ocean at the end of the lane - Neil Gaiman



Sandman in una delle rappresentazioni più celebri


Di Gaimann ho letto American Gods e Anansi Boys, entrambi ambientati, credo, nello stesso setting narrativo. Poi Stardust, Coraline. E svariati fumetti legati al personaggio Sandman.

Come posso descriverlo come scrittore?
E' fantasioso, questo è indubbio. Abile a creare dei personaggi fiabeschi, insoliti e delicati. Abile a creare situazioni di orrore che emergono dalla normalità per sfociare nell'inaspettato. Abile a tenere vivo l'interesse senza colpire con frasi memorabili ma con lo storytelling puro e semplice.
Ecco, TOATEOTL è un po' un sunto di tutte queste qualità, con qualcosa in più e, ahimè, qualcosa di meno.

La trama in poche righe:
Il libro inizia narrando in prima persona il ritorno del protagonista nel paese natale, probabilmente per un funerale. Dopo qualche peregrinazione, si ritrova alla fattoria confinante con la sua vecchia casa, la fattoria degli Hempstock. E da li partono i ricordi della sua infanzia, legati alla piccola di casa Hempstock, Lettie, e di come, più di 40 anni prima, un uomo che aveva affittato una stanza presso la casa dei suoi genitori si era suicidato in auto, scatenando forze al di la della comprensione umana (o meglio, degli adulti).

L'oceano del titolo è un laghetto che la piccola Lettie chiamava oceano, perché, di fatto, quello che rende un oceano tale sono solo le dimensioni. E dalla giusta prospettiva.
Ed è di questo che parla questo libro o meglio, questa novella. Di prospettive. La prospettiva del narratore è sempre quella di un bambino amante della lettura, amante dei gatti, con una fervida immaginazione che serve a rimpiazzare la mancanza di caratura sociale. Un bambino che ama esplorare sentieri nuovi e nascondersi tra le pagine dei libri, dotato di una grande sensibilità e sconvolto dalla morte come avvenimento che prepotentemente si incastra nella sua vita. La morte autoinflitta.

http://comicbook.com/wp-content/uploads/2013/02/ocean-at-the-end-of-the-lane-gaiman.jpgTOATEOTL è sostanzialmente una fiaba autobiografica, il racconto nero della crescita e della perdita dell'infanzia come dimensione del tutto è possible. La morte, il dolore, la frustrazione assumono in questo racconto le maschere del fantastico, esseri immensi gonfiati dal vento e retti da uno scheletro putrefatto oppure che fingono di essere ciò che non sono. Avvoltoi del vuoto. Genitori lontani e incompleti.

Ecco, il tema è stato affrontato più volte. Coraline in particolare. Ma anche Mirrormask. La cosa interessante è che cercando su internet sembra davvero che Gaiman in gioventù fosse stato testimone di un episodio analogo.
Un membo di Scientology, setta di cui il padre di Gaiman faceva parte si tolse la vita proprio nell'auto della sua famiglia.
Ecco l'intervista dell'epoca rilasciata da un giovanissimo (7 anni, come il protagonista del libro) ma estremamente maturo (come il protagonista del libro) Neil Gaiman:

E questo è forse il punto debole, a mio avviso, del libro. Niente in contrario su come un'opera catartica o terapeutica possa diventare un'opera letteraria; il difetto emerge nel momento in cui alcuni aspetti rimangono superficiali o peggio ancora riservati quasi esclusivamente a chi conosce la vicenda davvero da vicino. Non una rielaborazione, quindi ma una confessione. Uno svuotarsi la coscienza.
E credo che ci siano altri strumenti per far questo.

Nel complesso però mi sentirei di consigliare un libro che ha ricevuto, a livello unanime, ottimi riscontri

lunedì 2 settembre 2013

Still Alive

Un brevissimo post solo per dire che il blog non è morto.
Nei prossimi giorni preparerò tre recensioni su:
un videogame
un libro
una serie tv.

E poi un articolo dedicato a The Last of Us.

Stay tuned