martedì 16 luglio 2013

Addio, amico mio

Domenica scorsa è morto il mio migliore amico.
E' stata una cosa inaspettata, veloce e terribilmente dolorosa.
Porto dentro di me le ferite che solo una separazione ingiusta e immediata può causare.
Come tutti ho subito numerose perdite nel corso della vita.
La vità è fondamentalmente un insieme di legami che si creano e si lacerano.
Non siamo individui, ma dei nodi che si legano ad altri nodi che si legano ad altri nodi, come una rete. Come una costellazione.
Questa fino ad ora è stata la separazione più dolorosa.
Nel mio blog avevo in mente di parlare solo di cinema, di fumetti, di videogames e libri. Entertainment, per dirlo con un tono.
Però tutto questo scompare oggi, di fronte alla necessità di mettere a nudo il mio dolore, la sofferenza che mi lacera lentamente.
Passerà? Certo, perché il tempo cura tutto. Per ora però quello che sento è una lucida e spietata lama che mi fa lentamente a pezzi.
So che un giorno tutto quello che mi resterà saranno i ricordi dei tanti, tantissimi momenti felici che mi hai lasciato. Anzi, in sei anni di vita insieme solo quest'ultima settimana, la settimana in cui sei morto, la settimana in cui la malattia che ti ha sbranato strappandoti da me, posso dire che sia stata brutta.
In sei anni passati insieme mi hai reso una persona migliore.
La tua allegria, il tuo amore verso la vita, la tua voglia di gridare al mondo la tua felicità.
I tuoi sorrisi, il tuo profumo, tutto di te mi manca.
Quello che mi resta per ora sono gli ultimi istanti, il tuo boccheggiare mentre lentamente la vita ti abbandonava, l'acre  odore della malattia che si sollevava dal tuo corpo, le contrazione del tuo addome, ritmate, veloci e delicate..
Mi sento in colpa per non essere riuscito a proteggerti, per non essere stato in grado di difenderti.
Un giorno tutto questo sarà dimenticato. Un giorno mi ricorderò solo della bellezza del tuo esistere, del tempo che mi hai donato, della capacità che avevi di riempire il vuoto delle mie giornate.
E per sempre rimpiangerò la possibilità di non poter creare con te nuovi ricordi ma i tanti che mi hai regalato li custodirò gelosamente.
Addio amico mio, mi mancherai fin che avrò vita.

giovedì 4 luglio 2013

Hater - David Moody


David Moody è un ex impiegato di banca con il pallino della scrittura.

Nel 2001 pubblica, gratuitamente online, un libro intitolato Autumn. E' un successo grazie ad un fitto passa parola. Il libro diventa una serie, vengono venduti i diritti per realizzarne un (brutto) film, e David può diventare uno scrittore a tempo pieno.
Il libro è oggi distribuito non più gratuitamente ma è comunque possibile reperirne delle copie.
Autumn è una apocalypse zombie story che parte nel modo più classico possibile e si sviluppa in modo originale ed inaspettato.
Il libro merita.

Capita che trovo un altro libro di Moody, Haters, parte di una trilogia (c'è qualcosa, oggi, che non sia parte di una trilogia?) e lo leggo senza enormi aspettative, dato che so cosa aspettarmi. Solita roba da fine del mondo, solita roba tipo 28 giorni dopo, ma dato che Autumn mi è piaciuto, ci provo.


La trama in breve: la vita tranquilla di un impiegato pubblico viene sconvolta dalle crescenti esplosioni di violenza irrazionale che sembrano colpire casualmente le persone. I sempre più frequenti casi di follia sembrano interessare non solo la città o il paese di Danny, ma il mondo intero.

Il libro è scritto davvero bene, la disperazione nella routine del nostro protagonista è palpabile. I giorni grigi e monotoni, una vita senza prospettive, una famiglia invadente e sempre meno spazi. E poi la follia del mondo, dapprima lieve, flebile, occasionale. Poi sempre più minacciosa. Fino ad arrivare ad un sorprendente cambio di scena, tanto inaspettato quanto efficace.

Sebbene quindi non ci si muova nell'ambito dell'originalità e dell'innovazione più ambiziosa e sfrenata, si tratta di un romanzo godibile, veloce e di buon ritmo, dove l'ordinaria e soffocante vita del protagonista viene lacerata da repentine ed improvvise esplosioni di azione e violenza, effetto che rende la lettura in costante attesa di qualcosa che sta per succedere. E di fatto succede.

Mi sento di consigliarlo? Si, in definitiva si.
Leggerò gli altri due libri? Probabilmente, ma ho bisogno di una pausa dalle apocalissi, almeno per un po'.
So che è in procinto la realizzazione di un film di hater prodotta da Del Toro.

Curiosità, il romanzo d'esordio di David, Straight To You, parla dell'ultimo giorno del pianeta Terra, prima che il Sole si spenga. Simile a un racconto di Matheson, se non ricordo male; scrittore nei cui confronti Moody è pesantemente debitore.